sabato 17 novembre 2012

Difficoltà? Eh?

La vita del videogiocatore è fantastica. Sempre a vivere i panni di qualcun altro e, quasi, mai ad annoiarsi. Che poi di giochi ce ne stanno un infinità! Giochi vecchi, giochi nuovi, giochi belli, giochi brutti, giochi mediocri, giochi intelligenti, giochi stupidi, giochi senza senso (ehilà Molyneux!), giochi che invece un senso ce l’hanno, giochi…devo andare avanti per molto? Ci siamo capiti.

E i giochi nel tempo evolvono. Diventano più articolati, migliorano l’aspetto grafico, nuove forme di gameplay, aumenta il realismo. C’è solo una cosa che si abbassa ed è quella piccola, minuscola, caratteristica che aumenta di gigalioni il livello di sfida: LA DIFFICOLTA’

Perché questa riflessione? E’ presto detto!

FLASHBACK
(Minchia, in un blog è difficile rendere bene un flashback senza effetti speciali eh?)
Proprio l’altro giorno sono andato a rivedere uno dei miei video preferiti fatti e caricati da egoraptor (non sapete chi è egoraptor? Detonate!). Il video in questione è Sequelitis: Mega Man Classics vs. Mega Man X. Questo video mi fa scompisciare ogni volta che lo guardo e dice anche un sacco di cose interessanti riguardo il brand di Mega Man. Ecco perché incuriosito sono andato a guardare un po’ questo Mega Man X e scopro che esiste un remake per PSP (Mega Man X: Maverick Hunter) e che quest’ultimo è presente sullo store.

In un battibaleno mi ritrovo davanti al carismatico proprietario del tabacchi sotto casa che effettua, con la sua solita aria scoglionata del tipo “minchia che palle di lavoro”, la ricarica alla mia PostePay in modo da riempire il portafogli del PSN e poter acquistare il titolo. Torno a casa, aspetto il download, installo sulla PSP, inizio a giocare e…

<<Merda, sono morto. Vabbè il tempo di abituarmi alla mappatura dei controlli dai>>

<<Ma Gesùùùù! Stupido coso volante!>>

<<E saaaaalta, avanti!>>

<<Ma che palle non riesco ad avanzare muoio come gli agnellini in macelleria!>>

...e mi rendo conto che sono una pippa immensa.

Porcapputtana mi manca tutto! Mi manca la prontezza di riflessi, mi manca la capacità di reazione, mi manca il calcolo della tempistica, mi manca l’occhio in grado di leggere la situazione che appare a schermo!

Il mio incedere è incerto e per il 90% delle volte muoio per errori di valutazione o di tempistica.

Eppure è un gioco semplice. Devi andare sempre avanti saltare su delle piattaforme e sparare ai nemici. Niente di più e niente di meno.

Non è come, chessò io, Assassin’s Creed in cui la situazioni sono varie, le guardie ti inseguono, non devi essere visto quando compi delle azioni criminose e…ed è tutto guidato. Appaiono a schermo i tasti da premere, tutto viene suggerito se non sai cosa fare, punti lampeggianti sulla mappa che ti dicono dove andare, salvataggi consentiti in qualsiasi momento in modo da riprendere da quel punto in caso di morte e nemici di un’imbecillità che in confronto i manichini dei crash test sono dei pluripremiati premi Nobel.

E andiamo avanti così, abbassando sempre di più l’asticella della difficoltà. Perché ormai il videogioco è alla portata di tutti e i bimbetti si frustrano a morire duecentonovantamila volte sempre nello stesso, fottuto, identico punto e a ricominciare sempre tutto da capo.

E che effetto ha su di noi, videogiocatori di vecchia data, tutto questo? Semplice, ci “inpippiamo” sempre di più. Fortunatamente ho scoperto che il processo è reversibile. Infatti dopo qualche ora di gioco ho riattivato tutte quelle abilità sopite in me ed ora riesco tranquillamente ad andare avanti.

Ho anche iniziato il primo Castlevania e, beh, con questo il processo sta riuscendo moooolto più lentamente.

Sarà mica capitato anche a voi?

Alla prossima!

2 commenti:

  1. Si, sta capitando in maniera abbastanza brutale al sottoscritto con Faster Than Light. Prova a guardare qualche video, poi mi dirai.

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  2. Ciao Vegadrone, non scrivi più sul blog? Se ti va, l'invito a raggiungerci su Facebook è ancora valido.

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